ARCHIVIO INCONTRI

the deep side of the art
Contaminazioni fra arti visive e poesia

Ultimo incontro del progetto The deep side of The Art: Contaminazioni fra arti visive e poesia.

Siamo giunti alla conclusione di questo percorso che ci ha regalato intense emozioni, toccando le corde del cuore e a volte i nervi scoperti… ma tutto per conoscere e conoscersi meglio, attraverso l’arte e la poesia contemporanee.

Sabato 26 marzo 2022, alle ore 18:30, presso la quadreria del Museo Diocesano di Caltagirone, diretto da Don Fabio Raimondi, si terrà l'appuntamento dal titolo “In me mago agere”, in cui opere scelte comunicheranno con la poesia contemporanea. Il progetto è curato e tenuto da Federica Alba Di Raimondo.

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N° 4 incontri a tema
90 minuti a incontro (a partire dalle ore 18,30)
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Calendario

12 dicembre 2021

16 gennaio 2022

27 febbraio 2022

26 marzo 2022

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COSTO
incontro singolo € 5,00
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opere e poesie


cesare pavese

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo.
I tuoi occhi saranno una vana parola
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi nello specchio.
O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.

Opera: Francesco Zizola, In the same boat, Progetto fotografico di reportage dal Mediterraneo, 2015.
Poesia: Cesare Pavese, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, 1950 in C. Pavese, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, 1951.



Chandra Livia Candiani

In cosa credo.
Su quale terra vivo.
Quali nessi tengonole mie ossa attaccate all'anima.
Cosa mi spoglia al mattino e mi veste di notte
quale abito quali calzari alati
mi portano fino al sogno.
Cosa mi assale di vero
cosa mi scassa e mi ricompone
in corpo nuovo, in mente pronta
all'indugio vitale, al tuffo.
Cosa mi fa viva
sveglia e abbandonata
al flusso sconosciuto
di ora ora e ora
al bussare categorico
nel petto, senza nomi
senza presentazioni.
Continuità e improvvisazione
mutevolezza e mietitura
distillato di sogni
socchiudo i sensi
e il notturno preme
sillaba il destino ingenuo
che lascia che di te si parli male
che stende spazio
che sa dei mucchietti di cenere
che non teme il semplice.
Imparo a stare insieme.

Opere:
1. Hippolyte Flandrin, Giovane uomo nudo seduto in riva al mare, studio, 1836, olio su tela, Parigi, Museo de Louvre.

2. Wilhelm von Gloeden, Caino, studio, Taormina, 1913. Custodita a Vienna, WestLicht, Museo della Fotografia.

Poesia: Chandra Livia Candiani, La domanda della sete, 2016-2020.
La raccolta di testi è suddivisa in sei sezioni che trattano il corpo, il male del mondo e la fatica di vivere, l'amore, la morte, gli ultimi della società, gli alberi e gli animali che fanno la grande natura.



konstantinos Kavafis

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
né nell’irato Poseidone incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta;
più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo in viaggio:
che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera,
non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio,
con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Opera: Piero Guccione, Grande spiaggia, 1996-2001, olio su tela, cm 151x91,5. Collezione privata.
Ritratto del mare siciliano in quel particolare litorale fra Scicli e Modica, che come disse Bufalino: "è la poesia, l'aver scoperto la giuntura fra quelle due parallele, apparentemente incomunicabili, che sono la verità e l'incantesimo".
Piero Guccione è stato in mostra nel 2017-2018, proprio al Museo Diocesano di Caltagirone con L'Armonia dell'Infinito.
Poesia: Konstantinos Kavafis, Itaca, 1911.  La poesia fa parte delle 154 poesie edite (molte altre rimasero incomplete) e rientra nella schiera delle più importanti scritte dopo i 40 anni.


info e prenotazione

e-mail: info@museodiocesanocaltagirone.it
cell.: FABIO 3917793320
FB:  Museo Diocesano Caltagirone